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Il Natale in Cina

Il Natale in Cina


Un paio d’anni fa ho passato per la prima volta il Natale in Cina. Non essendo una tradizione cinese e per paura di non riuscire a entrare nello spirito di questa festa, ho cercato di ricreare nel mio appartamentino un po’ di magia del Natale. Dopo aver acquistato a 10 euro su Taobao æ·˜å® (il principale sito web di e-commerce cinese) un albero di 1 metro e 20 cm, con tanto di addobbi inclusi, ho fatto anche scorta di rosoni, lucine e pandori di importazione. Nel quartiere dove abitavo però non vi era proprio alcuna traccia del Natale: nessuna luce ai balconi e nessun albero nei negozi. Nonostante negli ultimi anni vi sia stata una grandissima adozione delle feste occidentali da parte dei cinesi, quest’ultime raramente vengono capite a fondo. Le varie volte che mi sono confrontato con i miei studenti ed i miei amici cinesi per capire se sapessero cosa fosse il Natale, mi sono reso conto che in pochi sono a conoscenza del lato religioso della festa, spesso vista semplicemente come una festa magica e colorata che viene dall’Occidente. La festa del caro shèngdàn lÇŽorén 圣诞è€äºº, di Babbo Natale insomma.

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Spesso, come abbiamo già visto insieme per Halloween, si tratta solo di occasioni per aumentare il commercio e per fare baldoria. In Cina, paese prevalentemente ateo, i cristiani sono circa il 3% della popolazione e sono in costante aumento. Nelle chiese presenti sul territorio vengono celebrate messe natalizie e anche tra i cristiani cinesi vi è l’usanza di recarsi a messa la sera della vigilia. La tradizione del Natale, a parte che per i “pochi” cristiani, non è però affatto radicata e il 25 dicembre è sul calendario un giorno feriale, tranne che ad Hong Kong e Macao, dove viene riconosciuta come giorno festivo.

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Ma in Cina quindi dove si incontra il Natale (o perlomeno il suo lato commerciale)? Prevalentemente nei centri commerciali, in certe tipologie di ristoranti e nelle strade dove ci si reca generalmente per fare shopping. In questi posti gli addobbi certo non mancano, e a volte vengono incomprensibilmente lasciati (forse per dimenticanza) fino a molto dopo le festività. Per quanto riguarda le decorazioni, i cinesi amano spesso fare le cose in grande: alberi maestosi, luci ovunque e canzoni natalizie a massimo volume. Da Starbucks e in varie caffetterie cinesi è possibile sentire la famosa Jingle Bells già da inizio novembre.

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I cinesi non fanno, ovviamente, l’albero di Natale e non preparano cene o regali da consegnare la mattina del 25. Nel caso in cui volessero andare fuori a cena per l’occasione, negli ultimi anni è diventato diffuso nei giorni natalizi il consumo del piatto tipico di Suzhou bÄ bÇŽo yÄ å…«å®é¸­, L’anatra degli otto tesori, visto come una versione tradizionale cinese del tacchino ripieno americano. L’anatra viene infatti riempita con molti ingredienti tra i quali troviamo carne di pollo, gamberi, castagne, bambù, riso e salsa di soia.

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Un’altra usanza di stampo cinese particolarmente diffusa è quella di regalare delle mele il giorno della Vigilia. In cinese la Vigilia di Natale viene chiamata píng Än yè 平安夜, dove píng å¹³ “pace” è omofono con píng 苹 “mela”. Regalare una mela è diventato quindi un modo per augurare pace e serenità.

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È proprio in Cina però che troviamo quello che potrebbe essere definito il vero laboratorio di Babbo Natale. Purtroppo però non si tratta di un luogo tanto magico e sereno. Conosciuta come “il villaggio di Natale della Cina”, la città di Yiwu 义乌, abitata da più di un milione di persone, è la casa di circa 700 fabbriche che sfornano oltre il 60% di tutte le decorazioni e gli addobbi natalizi del mondo, dagli alberi illuminati in fibra ottica ai cappelli di Santa Claus. Spesso le condizioni lavorative non sono ottimali, con scarsa attenzione alla salute e operai che lavorano circa 12 ore al giorno, senza ricevere stipendi adeguati.

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Yiwu è stata definita dall’Onu e dalla Banca Mondiale «il più grande mercato all’ingrosso di beni di piccole dimensioni del mondo». Un business enorme, per favorire il quale è stato stretto alcuni anni fa un accordo tra Cina e Spagna, che prevede un collegamento ferroviario dalla città di Yiwu fino a Madrid e che copre circa 13 mila chilometri in circa tre settimane. Li Qiang, governatore dello Zhejiang, ha chiamato il progetto «la nuova via ferroviaria della seta». Il convoglio attraversa Kazakistan, Russia, Bielorussia, Polonia, Germania, Francia e nel suo viaggio inaugurale di alcuni anni fa ha trasportato in Spagna trenta container con 1.400 tonnellate di giocattoli e addobbi di Natale che sono stati successivamente distribuiti sul mercato europeo.

Zhù dàjiÄ shèngdànjié kuàilè ç¥å¤§å®¶åœ£è¯žèŠ‚å¿«ä¹ï¼Buon Natale  a tutti voi!

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