Studiare i chengyu: origine e esempi d'uso (parte 1)
I chéngyǔ 成语 sono locuzioni idiomatiche precostruite spesso formate da quattro caratteri, anche se a volte possiamo trovarne sei o persino otto. Si tratta di frasi fatte che si avvicinano in parte a quelli che noi sogliamo chiamare modi di dire. Ne esistono tantissimi, sono infatti più di 5000 quelli ancora in uso. I cinesi li usano spesso nella lingua parlata e ancora di più in quella scritta. Molti chengyu sono incomprensibili se proviamo semplicemente a tradurre i quattro caratteri che li compongono, anche perché non rispettano le regole grammaticali del cinese moderno. Per comprendere i chengyu (o perlomeno un gran numero di essi) dobbiamo conoscere gli eventi storici, le leggende o i miti a cui sono legati. Gli stessi studenti cinesi quando vanno a scuola devono regolarmente memorizzarne un grande numero, studiandone spesso anche l’origine. Gli importanti riferimenti storici, letterari e culturali che vi troviamo, li rendono uno dei grandi portavoce della cultura millenaria cinese.
In futuro su Tra Cina e Italia pubblicheremo regolarmente post sui chengyu, analizzandone alcuni ogni volta. Ne verrà narrata l’origine e saranno dati esempi per quanto riguarda il loro utilizzo. La principale difficoltà nell’apprendimento dei chengyu non consiste infatti nella fase vera e propria di memorizzazione, ma bensì nel comprendere come utilizzarli all’interno di una frase.
mó chǔ chéng zhēn 磨杵成针
"Limare il pestello fino a farlo diventare un'ago."
Li Bai 李白 è un famosissimo poeta cinese vissuto durante la dinastia Tang. Da bambino, però, non era esattamente uno studente diligente e non amava passare il suo tempo sui libri. Un giorno, arrivato a metà del volume che doveva leggere, esclamò: “Quando finirò mai questo libro?! È così spesso! Non ce la faccio più!” e, mettendo il libro da parte, corse fuori a giocare. Mentre correva si imbattè in un'anziana signora che stava sfregando un pestello di ferro su una cote. Li Bai, pensando fosse una cosa molto strana, si fermò ad osservarla. Dopo un po’ di tempo, vedendo che la signora continuava il suo lavoro senza considerarlo minimamente, non riuscì a trattenersi dal chiederle cosa stesse facendo. Senza alzare la testa l’anziana rispose: “Ho bisogno di un ago per rammendare i vestiti.” Sorpreso, Li Bai esclamò: “Come può un pestello così spesso diventare sottile come un ago?” Finalmente la signora alzò la testa e guardando Li Bai gli disse: “Mio caro, se il pestello fosse ancora più spesso di così, continuerei comunque a sfregarlo. Giorno dopo giorno, riuscirei a farlo diventare sottile come un ago.” Li Bai allora capì: “Anche le cose più difficili si possono portare a termine se uno ha pazienza e dedizione.” Corse a casa e, preso nuovamente in mano il libro, continuò a leggerlo fino alla fine. Da quel momento non si tirò più indietro dai suoi doveri e negli anni diventò uno stimatissimo poeta, famoso in tutta la Cina.
Questo chengyu assomiglia come significato al nostro proverbio “chi la dura la vince”, e viene utilizzato in quelle situazioni in cui la perseveranza è fondamentale per raggiungere un obiettivo. Compare anche nella forma zhī yào gōng fū shēn, tiě chǔ mó chéng zhēn 只要功夫深,铁杵磨成针。
Per quanto riguarda il suo utilizzo, è molto frequente accostato a parole come jīngshen 精神 "spirito/vigore" e yìlì 毅力 "volontà/tenacia".
zài xuéxí hé shēnghuó zhōng, wǒmén dou yīnggāi yǒu móchǔchéngzhēn de jīngshen. 在学习和生活中,我们都应该有磨杵成针的精神。
zhīyào yǒu móchǔchéngzhēn de yìlì, méiyǒu shenme bù néng kèfú de kùnnán. 只要有磨杵成针的毅力,没有什么不能克服的困难。
hú lún tūn zǎo 囫囵吞枣
"Ingoiare le giuggiole intere."
C’era una volta un giovane che amava leggere, leggeva velocemente ad alta voce tutto il giorno e appena aveva finito un libro ne iniziava un altro. Durante la lettura però non si soffermava mai a pensare a quello che stava leggendo. Non ne coglieva i messaggi e le logiche, senza mai comprendere a fondo quello che il testo voleva veramente trasmettere. Avendo letto un gran numero di volumi, si riteneva però estremamente intelligente. Un giorno, partecipando ad una festa organizzata da amici, sentì uno degli ospiti affermare: “Mangiare le pere fa bene ai denti, ma allo stesso tempo danneggia la milza. Al contrario, mangiare le giuggiole fa bene alla milza ma fa male ai denti.” Dopo averci pensato il giovane esclamò: “Ho trovato la soluzione. Quando si mangiano le pere bisogna solo masticarle senza mandarle giù, in modo che i denti ne traggano vantaggio e la milza non venga danneggiata. Quando si mangiano le giuggiole bisogna invece deglutirle senza masticarle, per non danneggiare i denti.” Detto questo prese delle giuggiole da uno dei piatti sul tavolo e le portò alla bocca, pronto a deglutirle intere. Gli altri ospiti lo fermarono subito, preoccupati che si potesse strozzare, facendogli notare che poteva essere pericoloso. Scampato il pericolo, tutti iniziarono a ridere pensando al gesto del giovane, il quale da quel momento capì che soffermarsi a pensare alla logica dietro alle parole era più importante di una lettura vuota e fine a sé stessa.
Questo chengyu, generalmente tradotto come "leggere senza capire" o "ingoiare del cibo senza masticarlo", viene appunto utilizzato principalmente in due situazioni: in riferimento allo studio, per sottolineare l'importanza di non portare avanti un apprendimento vuoto ed esclusivamente memonico, e al mangiare.
bù dǒng dé wèntí yīdìng yào qīngchu míngbái cái xíng, bù néng húlúntūnzǎo. 不懂得问题一定要清楚明白才行,不能囫囵吞枣。
zhāng lǎoshī gàosù wǒmén, xuéxí shàng bù yào húlúntūnzǎo 张老师告诉我们,学习上不要囫囵吞枣。
húlúntūnzǎo de chī shíwù shì gè huài xíguàn 囫囵吞枣地吃食物是个坏习惯。
bá miáo zhù zhǎng 拔苗助长
"Tirare i germogli per aiutarli a crescere."
Durante la dinastia Song, in Cina viveva un contadino dal carattere molto impetuoso, non possedeva un briciolo di pazienza e cercava sempre di affrettare tutto. Girando per le risaie si lamentava sempre dei germogli di riso, i quali a suo dire crescevano troppo lentamente. Una mattina, dopo alcuni giorni di lavoro nelle risaie, decise di controllare se i germogli fossero finalmente aumentati di dimensioni. Dopo essersi inginocchiato e averli misurati con le mani, notò che avevano ancora la stessa altezza. In preda allo sconforto pensò: “Come posso aiutarli a crescere più velocemente?” Decise allora di tirarli con le mani verso l’alto. Così facendo sarebbero diventati belli alti in pochissimo tempo, pensava. Si mise subito all’opera e passo tutta la giornata a girare per le risaie e a tirare verso l’alto i germogli. Alla sera, esausto, si avviò verso casa con le gambe tutte indolenzite e la testa dolorante dallo sforzo. Il figlio, vedendolo arrivare così stanco, gli chiese: “Padre, come hai fatto a stancarti così tanto oggi? Che lavori hai svolto?” Il contadino, estremamente orgoglioso di sé, rispose: “Figlio, oggi grazie a me tutti i germogli di riso sono cresciuti più velocemente!” Sentendo queste parole e senza aver capito esattamente cosa fosse successo, il figlio si avviò di corsa verso le risaie, dove però trovò solo tantissimi germogli ormai morti, secchi o comunque recisi.
Questo chengyu, molto conosciuto, riscontra un utilizzo particolarmente frequente in riferimento ai genitori che fanno studiare troppo i figli, caricandoli di doveri eccessivi per la loro età. È traducibile come "rovinare tutto per l'impazienza" o "affrettare le cose".
zhōngguó de qìchē zhìzàoshāng shìfǒu zài bámiáozhùzhǎng? 中国的汽车制造商是否在拔苗助长?
háizi hái xiǎo, bié bámiáozhùzhǎng 孩子还小,别拔苗助长。
XiǎoLán cái wǔ suì, nǐ jiùyào tā xué zhème duō dōngxī, zhè bù shì bámiáozhùzhǎng ma 小兰才五岁, 你就要她学这么多东西, 这不是拔苗助长嘛?
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