Cibo cinese Made in Italy
Differenze tra il cibo cinese autentico e quello dei ristoranti cinesi in Italia
Spesso gli italiani non conosco la vera cucina cinese. Conoscono solo quei piatti italianizzati che vengono presentati nei ristoranti cinesi sparsi per le nostre città. Quest’ultimi sono ormai quasi tutti ristoranti sino-giapponesi in versione All you can eat: dei ristoranti contraddistinti da lanterne, pieni di paraventi e statuette di Buddha, non ne rimangono così tanti. Nei piatti serviti vi è spesso ben poca somiglianza con quello che potreste ritrovarvi in realtà sul tavolo di un qualunque ristorante in Cina. Se ci fate caso, è molto raro vedere cinesi mangiare in uno di questi ristoranti. È come per noi andare a mangiare la pizza in America o in Cina, magari con sopra un po’ di ananas, di ketchup o di tofu. A Milano, e forse in qualche altra città ove sia presente una grande comunità cinese, si possono invece trovare alcuni ristoranti decisamente sopra la media. Ristoranti in cui la clientela è composta in buona parte anche da clienti cinesi, e questo è sempre un buon indizio per capire se il cibo si avvicina a quello originale. Se vi capita di fare un salto a Milano vi consiglio il ristorante Mao Hunan e il ristorante Hua Ta (con versione di molti piatti anche gluten free).
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Dimenticate pure il pollo alle mandorle, il gelato fritto o i biscotti della fortuna. Tutte queste sono cose che sono state inventate per gli occidentali, o comunque variazioni di piatti tradizionali, fatte per avvicinarsi ai gusti del nostro paese. L’idea che gli italiani hanno della cucina cinese è spesso di una cucina pesante, gustosa (perché spesso fritta) ma senz’arte e poco salutare. Nei menù dei ristoranti cinesi in Italia, per esempio, nella sezione dei dolci trovate un elenco di nomi tutti seguiti dalla parola “fritto/a”: banana fritta, mela fritta, gelato fritto, frutta mista fritta, nutella fritta, ananas fritto e chi più ne ha più ne metta. Mai visti in nessun ristorante in Cina, in cui spesso manca la sezione dei dolci o, se presente, è spesso composta da piatti come panini al vapore ai fagioli rossi, dolcetti alla zucca o sfogliatine di farina ripiene di sesamo e zucchero. Nei ristoranti in Cina vi sono mille odori, alcuni deliziosi ed altri decisamente meno buoni. Odori dovuti a spezie, erbe, oli, bolliti e fritture. Odore di cibo insomma. Quel tipico odore di fritto da ristorante cinese (“che poi rimane attaccato ai vestiti e ai capelli”, come dicono i miei amici rifiutandosi a volte di venire al cinese), io là non l’ho mai sentito.
Nonostante anche in Cina se ne faccia uso, la grande quantità di glutammato utilizzata dai ristoranti cinesi in Italia porta spesso quasi tutti i piatti ad avere lo stesso sapore. La cucina cinese autentica è estremamente varia. Ricca di salse e fritture così come di verdure e leggerissimi piatti al vapore. Basta entrare in un qualunque supermercato di Pechino per accorgersi della grande varietà di verdure, spezie, carni e farine che i cinesi usano nel far da mangiare. In Cina, paese grande quasi come l’Europa, ogni regione ha i propri piatti tipici. Si passa dalla cucina agrodolce e a base di pesce di Shanghai a quella piccantissima del Sichuan, dalla cucina mediorientale dello Xinjiang ai piatti a base di farina dello Shanxi. Alcune pietanze, ormai famose in tutta la nazione, si possono comunque trovare nei menù in quasi tutte le regioni.
Tra i vari servizi che Tra Cina e Italia offre vi sono anche serate e corsi, svolti a Modena o Reggio Emilia, per imparare a cucinare il vero cibo cinese. Le serate vengono portate avanti insieme ad un cuoco cinese professionista. Quest’ultimo, affiancato da un interprete, mostrerà passo per passo che ingredienti usare, dove reperirli e come cucinare certi piatti autentici della tradizione.
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